Kepler Scopre Due Nuovi Pianeti Intorno a Stelle Binarie!


Usando i dati della missione Kepler, della NASA, un gruppo di astronomi ha annunciato la scoperta di due nuovi pianeti circumbinari, cioè pianeti che hanno due soli nei loro cieli! Questo lavoro serve anche a stabilire che simili pianeti non sono rari eccezioni, ma potrebbero essere comunissimi nella nostra Galassia. La ricerca è stata pubblicata sul giornale Nature e presentata oggi alla 219esima riunione della American Astronomical Society, ad Austin, in Texas.


Questo annuncio arriva come "erede" del grande annuncio fatto a Settembre scorso, quando fu scoperto Kepler-16b, il primo esopianeta intorno a due stelle, come Tatooine, di Guerre Stellari.
I nuovi pianeti appena confermati si chiamano Kepler-34b e Kepler-35b, e sono frutto di una ricerca di tanti ricercatori, molti dei quali dell'Università di Florida, a cui fa capo William F. Welsh, professore associato della San Diego State University, autore principale della ricerca.
Sia Kepler-34b che Kepler-35b orbitano stelle binarie, cioè stelle legate gravitazionalmente tra di loro. L'esistenza di simili pianeti fu per tanto tempo fantascienza perché si pensava che l'ambiente gravitazionale intorno ad una coppia di due stelle sarebbe troppo caotico per la formazione o sopravvivenza di un qualsiasi pianeta.
Poi si è iniziato a lavorare a modelli teorici per cui questo invece potrebbe essere possibile, ma mancavano gli strumenti abbastanza sensibili da rilevare la loro presenza. Infine, Kepler è riuscito nell'impresa l'anno scorso.
"Abbiamo a lungo pensato che questi tipi di pianeti fossero possibili, ma sono stati difficilissimi da rilevare per varie ragioni tecniche." spiega Ford. "Con la scoperta di Kepler-16b, Kepler-34b e Kepler-35b, la missione Kepler ha mostrato che statisticamente dovrebbero essercene altri milioni di pianeti simili nella nostra galassia."

I pianeti sono stati scoperti misurando la luce stellare mentre periodicamente diminuiva e ritornava su, in risposta al transito del pianeta davanti alla propria stella. Ma nelle stelle binarie c'è già una diminuzione che corrisponde ad una stella che passa davanti all'altra, e il pianeta oscura prima la luce di una stella poi dell'altra e in momenti diversi, in base alla posizione delle due stelle. Quindi riuscire a trovare il preciso transito del pianeta non è affatto facile. Ma per fortuna ci sono anche altre misurazioni che possono essere usate. Infatti la gravità del pianeta influenzerà come si muovono le due stelle e con precisi calcoli si può determinare se le stelle vengono attirate da qualche pianeta. Questo ovviamente se la sua massa e abbastanza grande da farsi notare.

Entrambi i pianeti scoperti sono dei giganti gassosi di densità piuttosto bassa, comparabili nella dimensione a Giove, ma molto meno massicci.
Paragonato a Giove, Kepler-34b è solo 24% più piccolo, ma è 78% meno massiccio. Può completare un'orbita piena in 288 giorni terrestri. Kepler-35b invece è 26% più piccolo di Giove ma 88% meno massiccio, e completa l'orbita intorno alle proprie stelle molto più velocemente, in solo 131 giorni.
La missione Kepler, della NASA, che ha avuto inizio nel 2009, sta usando un telescopio da 1 metro per osservare in dettaglio una porzione della Via Lattea, che comprende più di 160.000 stelle!
Finora è stata una delle missioni di maggiore successo di tutti i tempi, ma per mancanza di fondi, rischiava di dover chiudere nel Novembre di quest'anno. Per fortuna, anche sacrificando fondi da altre missioni, la NASA, che non ha ricevuto fondi extra, ma un taglio, ha trovato il modo per tenere questa missione attiva ancora per qualche anno.

"Gli astronomi stanno praticamente implorando la NASA di trovare modi per estendere la missione Kepler fino al 2016, così che possa avere il tempo per scoprire e caratterizzare pianeti con masse e orbite simili a quella della Terra, presenti nella zona abitabile di altre stelle. Questa piccola missione sta rivoluzionando moltissimi campi di ricerca, non solo le scienze planetarie." ha spiegato Ford. "Sarebbe un vero peccato non massimizzare il ritorno scientifico di un osservatorio così valoroso. Speriamo che il buonsenso prevalga e la missione possa continuare."
http://news.ufl.edu/2012/01/11/double-suns/

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