ISON: la cometa si sta avvicinando alla Terra


Il telescopio spaziale Hubble, lo scorso 10 aprile 2013, ha filmato la cometa (C/2012 S1) ISON, quando "l'astro chiomato" nel suo movimento verso il Sole, aveva da poco oltrepassato l'orbita di Giove, ad una lontananza di circa 621 milioni di km dal Sole e a 634 milioni di km dalla Terra. Questa cometa, non più tardi della fine dell'anno, diverrà l'oggetto più luminoso del cielo, quasi 10 volte più splendente di Venere.

Gli esami iniziali delle immagini avute da Hubble danno l'idea che il nucleo della ISON abbia un'estensione tra i 4 e 6 km, trattasi di un minimo valore, se consideriamo il notevole livello di energia sinora dimostrato dalla cometa.

La ISON giunge dalle più lontane regioni del Sistema Solare, esattamente dalla Nube di Oort, e in ogni casoè la prima volta che passa in prossimità del Sole. Il 28 novembre 2013 lo rasenterà ad una lontananza di soli 1,1 milioni di km.

Malgrado la sua attuale lontananza dal Sole, la ISON sta dimostrando un'attività migliore di quella prevista, ma per una cometa "vergine", che per la prima volta si avvicina così tanto nelle regioni interne del Sistema Solare, è nella normalità. Un profondo esame rivela che la debole atmosfera che delimita il suo nucleo gelato è una forte emissione di gas e di polveri, estesa circa 3.700 km, che erompe nell'emisfero diretto verso il Sole. L'estensione della chioma è al momento di oltre 5.000 km, mentre la coda si protrae per quasi 100.000 km, oltre la visuale di Hubble.

La cometa ISON, riguarda una tipologia singolare di comete, chiamata "sungrazers" quelle che sfiorano il Sole e per le limitate dimensioni e la distanza da cui passano dalla superficie fiammeggiante della nostra stella, rischiano di effettuare un solo e unico passaggio. Sono infatti alte le probabilità che il nucleo cometario si sgretoli ed evapori.

Se tutto questo non avverrà, la cometa ISON potrebbe divenire brillante come la Luna piena, ma per una fase di tempo molto breve, vicino al perielio, quando la cometa dovrebbe essere osservabile di giorno a poca distanza dal Sole. Prima di questo fatidico momento, la ISON darà spettacolo di sé.


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