9 Dicembre - L'Italia si Ferma

25 novembre 2013 - A partire dal giorno 9 dicembre l'italia si fermerà tutta per dire basta allo scempio quotidiano che ci viene mostrato da anni. Politici corrotti, collusi con la mafia, sperpero di denaro pubblico, distruzione del territorio, distruzione della grande capacità produttiva e lavorativa, aziende che falliscono o che fuggono in altri paesi dove lavorare non è reato. Si ormai l'italia è il paese adatto solo a chi viene a delinquere o a farsi mantenere dal nostro lavoro.


Questa politica è ormai arrivata al capolinea e questo stato è prossimo al fallimento. Loro lo sanno ma ci vogliono tenere buoni, con false promesse mentre loro si riempiono le tasche con le ultime rapine fatte nei confronti delle famiglie e delle aziende. La collusione tra stato e mafia ha raggiunto ormai il suo apice e nessuna istituzione è in grado di fermare questo degrado.

Ogni giorno ci mostrano nuovi casi di corruzione e di sperpero del denaro pubblico e secondo loro noi dovremo starcene buoni ad aspettare che loro facciano l'ennesima truffa politica di un finto cambiamento con le primarie. I politici sono sempre quelli e dietro loro ci sono sempre i soliti galoppini paraculati che hanno vissuto e vivono del nostro lavoro e dei nostri sacrifici.

Ebbene noi non siamo più disposti ad accettare tutto questo. Ora fermiamo l'italia. Ora dovranno scendere loro e andare a lavorare come abbiamo fatto noi per anni per mantenere questi parassiti che hanno portato la tassazione a livelli insostenibili e che hanno portato le paghe dei lavoratori a livelli da terzo mondo.


Il 9 Dicembre, tutti uniti, senza nessuna bandiera di partito tutti in strada a fermare questo scempio. State in contatto con noi attraverso i siti internet e i vari social network. Il 9 Dicembre non ci sono più scuse, non ci si lamenta più. I ladri sono loro e se ne devono andare via. E' dovere di tutti fare questo, altrimenti tutti noi, i nostri figli, le nostre aziende non avranno futuro. Non dividiamoci come hanno fatto per anni loro dividendoci in categorie, per meglio controllarci. Il nemico è comune a tutti e si chiama stato --ladro-mafioso italiano.

Sono anni che ci chiedono sacrifici, sono anni che le banche truffano le aziende e le famiglie e nessuna inversione di tendenza è stata fatta. Questo è significativo per dire che lo stato non c'è più ma esiste una sola kasta fatta di politici, banchieri, giudici, industriali, centri di potere che vogliono la nostra morte.

Non possiamo più tollerare la repressione che viene fatta dalle forze di stato che, nascoste da leggi ipocrite non permettono alla gente di lavorare e di produrre. Leggi inapplicabili che fanno fuggire le aziende all'estero o fatte fallire. Leggi fatte apposta per coprire inutili posti di burocrati strapagati mentre la gente non ha un reddito. Una spesa statale che ha raggiunto livelli scandalosi e che nessuno vuole tagliare perché vorrebbe dire colpire i loro stessi amici, parenti e leccapiedi pagati per produrre nulla, anzi per fare danni ulteriori.

Ora le cose devono cambiare. Non ci facciamo più fregare da questo o quel partito, da falsi nuovi profeti che vivono di politica ormai da vent'anni. Ora il popolo decide da solo e la decisione è che se ne devono andare loro. Quindi aggregatevi, parlate con la gente, non sperate nei mezzi d'informazione gestiti dal potere che li finanzia per dire solo quello che fa comodo loro.

State in contatto con noi. Esiste un solo volantino ufficiale, e per il 9 dicembre tutti in strada, che si fermino tutte le attività per far vedere loro che non siamo più disposti ad accettare di essere loro sudditi. Siamo la maggioranza silenziosa che ha detto BASTA, loro invece sono la minoranza parassita che vive del nostro lavoro e delle nostre tasse. Forza, tutti insieme ce la faremo.
Fonte & Fonte 

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Che perdita di tempo prezioso. Fermate prima gli stadi di calcio,tutte le attività sportive..date informazioni anke per le strade perche per chi non ha il computer o non ha la possibilità di navigare,di tutto questo non ne sa nulla. Cmq.. CHE PERDITA DI TEMPO PREZIOSO SAPENDO CHE TUTTO NON CAMBIERÁ NULLA

Anonimo ha detto...

Il tempo prezioso di cui parli è sicuramente quello che dedichi al pagamento delle bollette.......
PIRLA !!!

Anonimo ha detto...

ogni cittadino impiega il proprio prezioso tempo a fare quello che vuole. c'è chi si rende utile alla società e chi fa il parassita. per le strade ci sono persone che distribuiscono volantini e informano. nel loro prezioso tempo. certo che se passiamo il prezioso tempo seduti sul divano davanti al pc...

Anonimo ha detto...

Io sono pronto

Anonimo ha detto...

Molti di voi credono che il diritto allo sciopero e la liberta' di manifestazione siano un fatto assolutamente normale anzi, per cosi dire, " banale ". Invece non e' cosi'. La Costituzione della Repubblica Italiana tutela questi diritti ( insieme allo statuto dei lavoratori )in quanto nel 1946 l'Italia era appena uscita dal regime fascista ( l'antenato del Nuovo Ordine Mondiale ) che faceva propaganda attraverso il MINCULPOP ed imponeva i propri diktat con il manganello e l'olio di ricino. La preoccupazione della assemblea costituente fu proprio quella di sancire delle garanzie di tenore democratico a livello " meta-giuridico ". La costituzione infatti si pone " al di sopra " delle leggi ordinarie del Parlamento. Per dirla in altri termini, la possibilita' di protestare contro il Governo e le sue decisioni e' il frutto di faticose conquiste ottenute nel corso degli anni che difficilmente i reali di Savoia vi avrebbero concesso nel secolo scorso. Guardate ad esempio cosa sta succedendo oggi in Grecia, dove la repressione del dissenso contro l'austerity e' arrivata a dimensioni davvero brutali.
Sinceramente penso che la manifestazione in programma per il 9 dicembre servira' a poco, tuttavia il fatto che ci siano segnali forti di protesta in grado di raggiungere i palazzi del potere e'un elemento da non sottovalutare. Reagire e' meglio che soccombere.



Anonimo ha detto...

Il problema del nostro paese è che nessuno è in grado di mettere da parte le minuziose differenze di pensiero e unirsi per raggiungere un unico scopo. Visto che viene sfoggiata tutta questa erudizione sui fatti della storia, ricordo anche che Massimo d'Azeglio, ai primordi del nostro Paese disse:"L'Italia è fatta, adesso bisogna fare gli italiani". A 151 dall'Unità siamo ancora arroccati sui nostri particolarismi, un Sud che mal sopporta il sistema statale, l'incapacità di creare grandi aziende internazionali e, ancora, succubi di una classe politica corrotta che dovrebbe porre innanzi l'interesse della collettività, imprenditori, operai o disoccupati che siano. Tutti critichiamo, parliamo del nostro Paese in terza persona attendendo sempre che sia qualcun altro a fare il primo passo. Abbiamo atteso 20 anni di crescita stentata che qualcuno risolvesse questi problemi ma come già avevano capito gli antichi romani a Roma tutto in vendita, tutti per il guadagno personale si dimenticano di migliaia di persone che per colpa della loro ottusa amministrazione stentano, se non peggio, ad arrivare a fine mese. Basta aspettare, non ci sarà nessuno ad aiutarci. Dobbiamo farlo noi stessi, e questa, malgrado ci sia sempre qualcuno a cercare il pelo sull'uovo è un'occasione. Un'occasione per sentirci uniti come italiani, far capire che non siamo inoperosi e mammoni, per far vedere che non siamo indifferenti, che siamo migliori di quello che il resto del mondo pensa; allora rimane solo una cosa da fare: IN PIAZZA!

 


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