La gestione del bilancio Italiano consegnata nelle mani di una oligarchia che risponde ad interessi occulti

9 nv 2013 - Di Luciano Lago - I governi  dei fiduciari delle banche: Monti prima e Letta poi, stanno producendo a passo spedito la liquidazione dell’Italia in favore dei capitali stranieri.  Non tutti sanno che, nell’anno appena trascorso, il governo Monti, con il sostegno trasversale del PD e del PDL, ha versato al Fondo Salva Stati (MES) e alle varie altre forme di salvataggio, la bellezza di 40 miliardi di euro.

I dati dei versamenti  sono forniti la Banca d’Italia  con il Supplemento al Bollettino Statistico pubblicato il 15 marzo scorso.
La stessa cifra che il governo Letta  sta programmando  di pagare entro la fine dell’anno in corso: 20 miliardi nel secondo semestre del 2013 , e altri 20 miliardi nel 2014 (forse).
Lo stesso governo che non ha trovato i denari per evitare l’aumento dell’IVA,  il medesimo che fatica a reperire 2 miliardi per evitare la seconda rata dell’IMU, quando si tratta di versare 20 miliardi ai banchieri di Bruxelles, non batte ciglio.
Nel versare i 40 miliardi nei vari salvataggi, il Governo lo ha fatto senza porsi alcuno scrupolo, senza alcuna esitazione: non si è neanche posto il problema di utilizzare queste risorse privilegiando prioritariamente i fornitori delle amministrazioni pubbliche, le aziende italiane in difficoltà,  posponendo eventualmente gli impegni nefasti presi con l’Europa.

Al fine di  saldare le quote miliardarie  al MES,  fondo nel quale, nel frattempo, hanno avuto accesso anche le banche spagnole e greche in difficoltà e, di conseguenza, per salvaguardare gli interessi della Germania, lo Stato è ricorso al mercato finanziario per farsi prestare i soldi che non aveva. Lo ha fatto riconoscendo un lauto interesse agli investitori e senza porsi nessun problema  sull’impatto che avrebbe avuto sul rapporto debito /PIL o sulla spesa per gli interessi. Problemi invece che il governo si pone in quantità quando si tratta di pagare le imprese italiane o ridurre il costo del lavoro.  Nessun giornale ha dato la notizia, nessun programma televisivo ne  ha parlato quando , prima il Governo Monti ed ora il governo Letta, con precisione maniacale, si sono precipitati a staccare assegni a favore  dell’eurocrazia di  Bruxelles. .
Quaranta miliardi di euro,sono soltanto una parte.  Soldi presi in prestito sui mercati, sottratti alle imprese che nel frattempo chiudevano a decine di migliaia e dati al MES, per salvaguardare gli interessi delle banche tedesche esposte nei paesi del sud Europa. Lo hanno fatto con il sostegno incondizionato del PD e PDL,  nell’indifferenza complice della grande stampa e delle TV, con  l’avallo di quei  politici  che sono stati causa di questo disastro,  quelli che hanno dominato la scena politica italiana negli ultimi 20 anni,  gli stessi  che ora vorrebbero elevarsi a “salvatori di una Patria”  e che sono invece responsabili del tradimento.
Possiamo affermare, senza tema di essere smentiti, che  la firma e l’impegno sottoscritto con il MES sono l’atto più grave, più irresponsabile ed antidemocratico che potesse prendere qualsiasi governo e questo rimarrà come un’onta di tradimento dell’interesse nazionale (oltre che  della Costituzione) per aver consegnato il paese nelle mani del sistema usuraio della grande finanza.
Cosa è il MES?
(rinfreschiamo la memoria)
Il trattato “MES-ESM” (“European Stability Mechanism”) istituito dall’oligarchia europea costituisce l’organizzazione finanziaria intergovernativa a cui si intende attribuire la gestione del fondo “salva –Stati”, doveva entrare in vigore nel Luglio del 2012.  Il capitale dell’ESM corrisponde a 700 miliardi, di cui soltanto 500 saranno prestabili. L’Italia è obbligata a contribuire per 125 miliardi in totale da versare in 3 anni a partire dal 2012. L’ESM, nella versione prevista dal trattato,  è un organo intergovernativo, composto da un “comitato”non eletto e privo di alcuna rappresentatività democratica, i cui membri sono forniti di totale immunità, organo nominalmente deputato a gestire il fondo salva Stati,  ossia a soccorrere con prestiti gli Stati in difficoltà.  Le sue funzioni saranno preminenti rispetto a qualsiasi altro organismo, banca o la stessa BCE, in sostanza i suoi crediti saranno “privilegiati” rispetto a tutti gli altri.  Potranno accedere a questo soltanto gli Stati che rispetteranno alla lettera le condizioni di politica economica imposte dalla “Troika” (commissione Europea, BCE, FMI). Il potere decisionale rimane tutto affidato al comitato, che quindi può imporre le sue condizioni allo Stato in crisi , dettare quindi la politica economica e di bilancio scavalcando  il popolo “sovrano”.  Lo Stato in crisi perde ogni autonomia ed indipendenza e viene sottoposto totalmente alle decisioni prese dall’oligarchia europea.
Per inciso questo corrisponde esattamente a quello che è  avvenuto in Grecia dove i provvedimenti presi dalla Troika hanno letteralmente ridotto alla fame gran parte della popolazione, con migliaia di persone decedute per mancanza di medicinali negli ospedali, per impossibilità di accedere alle cure, con bambini che svengono a scuola per denutrizione, con migliaia di senza tetto accampati in roulottes  e camper nelle strade di Atene ed altre città greche. Una situazione che è stata stigmatizzata come “violazione di diritti umani” anche dagli inviati dell’ONU nel paese.
Lo Stato sottoposto alle “cure” dell’ESM viene inghiottito in una spirale di debiti senza fine, interessi sugli interessi, come quando un cliente insolvente, sull’orlo del fallimento,  viene strozzato dalla banca con tutti i suoi beni messi all’asta e privazione anche dell’assegno alimentare ( procedura tipo Equitalia).  Questo avviene con la differenza che l’ESM è architettato come una banca di credito che si finanzia sul mercato e persegue utili sotto forma di interessi che fa pagare agli stati membri, lucrando sulla forbice dei tassi ed operando con completa discrezione circa i tassi da addebitare allo Stato che ne ottiene i prestiti. Possiamo immaginarci quindi favoritismi e sabotaggi contro gli Stati non obbedienti (magari con governi non troppo filo eurocrazia).
Il peso decisionale all’interno dell’ESM è proporzionale ai versamenti, alla forza economica , neconsegue che sarà la Germania a dettare legge ed a imporre i suoi interessi sui paesi euro deboli  di cui detiene i titoli di debito e di cui è finanziatrice, quindi potrà ricattarli (mettendo i titoli in vendita sul mercato) e imporre le sue condizioni in cambio dell’aiuto. Di fatto l’ESM segnerà la fine della capacità politica ed economica degli Stati dell’eurozona diversi dalla Germania e segnerà anche un ridimensionamento dei poteri della BCE  che non potrà incassare i titolo di Stato ricevuti in garanzia dalle banche che ha finanziato, se prima lo Stato non avrà provveduto a saldare il debito verso l’ESM.
Di fatto, sulla base delle norme del trattato ESM, i paesi firmatari si vincolano in maniera indissolubile con questo organismo che avrà anche un potere sanzionatorio verso gli stati eventualmente inadempienti nel versamento delle quote, con possibilità di sequestro di beni pubblici e di vendita all’incanto.
Questo organismo di fatto si avvia a costituirsi come  un fortissimo apparato di potere (concorrente con BCE e CE) che  avrà pieni poteri per mettere le sue mani sui beni e sul patrimonio di ogni paese, di disporre a proprio arbitrio quanto alle decisioni economiche che riguardano la vita, il lavoro ed il benessere di tutti i cittadini (pensioni, sanità, diritti, scuola, salute, ecc..).  Sarà una  sorta di Finanza istituzionalizzata che dirigerà senza mediazioni la politica dei singoli stati rispondendo ad interessi occulti  e centrali di potere difficilmente individuabili.
Siamo convinti che quanto accade oggi in Italia è paragonabile ad una guerra persa con gli effetti disastrosi sull’economia, sulle imprese, sull’occupazione, sulla situazione delle  famiglie, sui servizi pubblici e sull’avanzare della miseria per una larga parte della popolazione emarginata.
Una guerra combattuta con mezzi diversi, con lo spread invece che con i bombardamenti, con le tasse mostruose invece che con i carri armati, con le agenzie di rating invece che con i guastatori, con le direttive della BCE invece che con il coprifuoco, come in tutte le guerre si vuole conquistare un paese o più paesi (Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda sono nella medesima situazione) e sottometterlo alle proprie norme (quelle della finanza e dei mercati) ed alla propria ideologia (quella del pensiero unico). Ci  sarà forse qualche accenno di resistenza ma il successo maggiore del nemico è stato quello di avere tutti i principali mezzi di comunicazione, TV, radio e grandi giornali, dalla sua parte per condizionare, manipolare e distrarre le coscienze.
L’Italia è ormai come una nave che sta affondando, rimangono poche speranze se non quella che, toccato il fondo, si possa poi risalire ma ci sarà qualcuno ancora in grado di nuotare?

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