Tiroide: In Italia è Boom di Tumori: Diagnosi Triplicate in 20 Anni

10 dic 2013 - Situata alla base del collo, la tiroide, ghiandola a forma di farfalla con doppia funzione endocrina (produzione di ormoni e calcitonina), viene spesso associata a problematiche anche gravi scatenate da carenze di alcune sostanze nella dieta, come ad esempio selenio e iodio, tuttavia è il numero di tumori ad essa associati ad essere recentemente finito sul banco degli imputati. 


In base alle statistiche presentate durante il settimo ed annuale Congresso dell'Associazione Italiana tiroide (Ait), attualmente in corso di svolgimento a Roma, le diagnosi di queste neoplasie sono persino triplicate negli ultimi 20 anni nel nostro paese, un dato preoccupante che tuttavia, fortunatamente, non ha inciso sul tasso di mortalità. 

Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 14 mila tumori alla tiroide e poco più del 20% dei casi (3 mila) riguarda gli uomini, rendendola di fatto una patologia prevalentemente femminile. “Quello della tiroide – ha spiegato ai margini di una conferenza il segretario dell'Ait Paolo Vitti - i cui casi sono quasi triplicati in 20 anni, rappresenta il 2 per cento di tutte le diagnosi tumorali che si fanno in Italia”. “L'aumento è considerevole – prosegue lo studioso - e dipende sia da un miglioramento delle capacità di diagnosi, sia da fattori tossici ambientali, come l'esposizione a sostanze tossiche o la carenza di iodio. Per fortuna con i mezzi attuali è possibile fare una diagnosi precoce e curare in tempo questi tumori. Non a caso anche se l'incidenza è aumentata la mortalità è rimasta costante”. 

Per quanto concerne il nostro paese sono diverse le problematiche che preoccupano gli esperti, dalle liste d'attesa estremamente lunghe per ecografie in strutture pubbliche siano alle differenze nelle comunicazioni da parte dei medici, passando per i dubbi sul farmaco equivalente della tiroxina. “Le liste d'attesa in alcune zone sono insopportabili - ha sottolineato Anna Maria Biancifiori, presidente del Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini - per una ecografia ad esempio si possono aspettare fino a 20 mesi nelle strutture pubbliche, oppure si è costretti ad andare a pagamento, ma questo vale anche per molti altri esami e per le stesse terapie radiologiche”. 

La studiosa esprime perplessità anche per il nuovo farmaco a basso costo che sta per giungere sugli scaffali delle farmacie: “'Effettivamente non ci sono ancora prove scientifiche dell'equivalenza, e in queste condizioni è meglio aspettare prima di cambiare farmaco. Si tratta di una terapia che ha un costo molto basso, ci sono altri modi per risparmiare. Inoltre le prime segnalazioni dei pazienti sul generico che abbiamo avuto non sono positive”. Per questa ragione varie associazioni di esperti quali AIT (Associazione Italiana della Tiroide), AME (Associazione Medici Endocrinologi), SIE (Società Italiana di Endocrinologia) e SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) hanno siglato un documento sottolineando che è nell'interesse del paziente, al momento e previa introduzione di ulteriori test, di non sostituire i prodotti a base di levotiroxina.

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