FORESTE: LO STERMINIO DELL'UOMO ASSETTATO DI PROFITTO



faggeta del Sud - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Di Gianni Lannes

In 12 anni - secondo le ultime rilevazioni della Nasa, il pianeta Terra ha perso un’area di 1,5 milioni di chilometri quadrati di foreste, a causa della voracità di una manciata di folli umanoidi. Una superficie equivalente quasi a cinque volte l’Italia, mentre lo Stivale ha disintegrato nel medesimo periodo, una superficie alberata grande quanto l’Umbria. L’andamento delle foreste nel mondo dal 2000 al 2012 è statto ricavato dall’analisi di 654 mila immagini satellitari (sistema Landsat).
 Al termine di questo gigantesco lavoro è stata compilata la più accurata mappa della situazione del foreste nel mondo, appunto dal 2000 al 2012. Alla ricerca, che è stata pubblicata il 15 novembre 2013 sulla rivista Science, hanno partecipato scienziati dell’Università del Maryland, Google, la State University di New York, il Centro di ricercaWoods Hole, il Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs) e la South Dakota State University.  

Nel mondo ci sono quindi 1,5 milioni di chilometri quadrati di foreste in meno. La mappa evidenzia che le maggiori perdite di foreste sono avvenute alle alte latitudini, in particolare in Alaska, Canada e nella Siberia orientale, a causa delle trivellazioni petrolifere, dell’estrazione di oro ed uranio. Altre perdite considerevoli si sono verificate nelle foreste tropicali di Sumatra e del Borneo tra Indonesia e Malaysia, in Australia sud-occidentale.  

La classe dominante che trae profitto da queste speculazioni non si preoccupa minimamente del disboscamento perchè, quando sarà il momento per il loro esiguo numero vi saranno sufficienti alberi e tutto ciò che serve per una vita serena e salutare. Così avranno anche un sufficiente numero di servi che lavoreranno per loro.

Un capo indiano durante un famoso discorso allo zio Sam, disse: 

«Quando non ci saranno più pesci nei fiumi, nè bisonti nelle praterie, gli uomini bianchi capiranno che non potranno sfamarsi con i dollari».  



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisogna fare cessare questo
abominio.
Il futuro a certi non interessa.
Piu' chiaro di cosi'?
Prendere tutto oggi e chi ci sara'
vedra'.
La nostra epoca pervade ipocrisia ed egoismo.
Si è persa la capacita' di essere in simbiosi con Gea.
Deferenti saluti... al sig. G. Lannes.
P.S.
I tuoi articoli urlano rabbia e fiamme.

Anonimo ha detto...

La immonda deforestazione è causata sopratutto dagli allevamenti di animali. Ad esempio, l'88% della distruzione della foresta amazzonica e non si fermeranno mai quei psicopatici senz'anima, fin quando la gente non smetterà di mangiare gli animali.
Per non parlare poi delle centinaia di tonnellate di cibo sprecato ogni anno, e lo spreco di acqua e l'inquinamento e le montagne di feci gettate nell'ocenao.

Se la gente non fosse sottomessa e schiava dei governi almeno si coltiverebbe la canapa, e in quel caso non bisognerebbe abbattere nemmeno un solo albero (a patto che nessuno mangi gli animali ovviamente)

- Un'anima coscinete dalla penisola italica.

 


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