Grecia, strage degli innocenti: +43% di mortalità infantile dopo i tagli alla sanità


La mortalità infantile nei primi mesi di vita dei bambini è aumentata del 43 per cento in Grecia a seguito dei brutali tagli alla spesa pubblica, e al dimezzamento del bilancio della Sanità, imposti dalla crisi del debito sovrano e dalla spietata “terapia” di risanamento imposta dall’Unione europea, dalla Banca centrale europea, dal Fondo monetario internazionale, dal governo federale guidato dalla Cancelliera Angela Merkel.
E’ una strage degli innocenti, una cifra spaventosa, quella che emerge da un rapporto pubblicato dai ricercatori delle università britanniche di Cambridge, Oxford e Londra e pubblicato dalla rivista medica del Regno Unito “The Lancet”, la più autorevole nel mondo. Sono cifre da rabbrividire, che dànno un’immagine del paese dove nacquero la democrazia, filosofia, matematica, cultura e scienze europee ridotto ormai ai livelli dei più derelitti e sfortunati paesi del Terzo mondo. E sono dati che lanciano di fatto un pesantissimo atto d’accusa alle grandi potenze e ai poteri forti dell’eurozona e del mondo economico e finanziario mondiale. Tanto più se si pensa quanto in Germania e Francia industrie militari e dei lavori pubblici e ingegneria civile, e le banche francesi e tedesche che finanziavano i loro affati, abbiano guadagnato dalla sperperosa, irresponsabile politica della spesa facile dei vari governi greci, arricchendosi con fastose, faraoniche opere pubbliche ed enormi spese militari (l’aviazione greca ad esempio ha il doppio di aerei di quella francese, la marina greca ha ordinato il doppio di U-Boot dell’ultimo modello di quella italiana).

Le cifre pubblicate da The Lancet sono appunto spaventose. La mortalità infantile appunto è quasi raddoppiata (aumento del 43 per cento come sopra), il numero dei bambini che nascono sottopeso è cresciuto del 19 per cento, il numero dei bimbi nati morti del 20 per cento. Costa troppo, anche per le mamme incinte, far seguire le gravidanze dai medici, la sanità pubblica copre molte meno prestazioni. Non è finita: i tagli estesissimi delle forniture di siringhe monouso e profilattici ai tossicodipendenti ha fatto crescere le infezioni di aids tra i drogati, da 15 nel 1009 a 484 tre anni dopo. La situazione di povertà e miseria di massa, scrive ancora il rapporto degli autorevoli e insospettabili accademici britannici, è tale che i diabetici in Grecia hanno ormai la scelta obbligata: spendono il poco che hanno o per comprare l’insulina e sopravvivere alla malattia, o per comprare cibo e sopravvivere alla fame. Colpa dei tagli alla Sanità imposti dai potenti del mondo, scrive il rapporto citato da The Lancet. La prova: un altro paese che negli anni scorsi era stato investito dalla crisi finanziaria, l’Islanda, ha affrontato sacrifici durissimi ma solidali e scelti sovranamente dal popolo. E ha invece rifiutato la raccomandazione-Diktat dei creditori internazionali di tagliare le spese sanitarie. Conseguenza: a Rejkyavik non si lamenta nessun aumento di mortalità infantile o malattie gravi. Scusate se è poco. Non a caso, nelle stesse ore del rapporto britannico uscivano articoli dall’Islanda secondo cui la bella isola dei Geyser ci ha ripensato e non vuole più entrare in fretta nell’Unione europea. Già, la prospettiva di vedersi imporre austerità così brutali fa paura, ai genitori e non solo.
Fonte: Repubblica.it

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