Usa: torna lo spettro del default, la ripresa è già compromessa?


Il governo Usa arriverà ad una situazione di default molto presto, una volta che verrà raggiunto il tetto di indebitamento nazionale alla fine di questo mese. L’ avvertimento è arrivato dal segretario al Tesoro Jack Lew, secondo cui il governo federale dovrebbe toccare il tetto di debito per la fine di febbraio.

Sarebbe molto facile dare la colpa al maltempo, al Polar Vortex che ha letteralmente congelato gli USA, ma dietro al dato rilasciato nella giornata di lunedì si nasconde una più profonda preoccupazione per il futuro dell’economia a stelle e strisce che, nonostante abbia inserito il turbo, dovrà fare i conti innanzitutto con il tapering, ma soprattutto con l’incertezza a livello politico, specie a Washington, dove si continua a litigare su tutto.
Poche ore prima del rilascio dell’ ISM, il segretario al Tesoro Jack Lew aveva nuovamente lanciato l’allarme in direzione del Congresso, dove sembra ancora in alto mare un accordo per alzare il tetto al debito pubblico, questione che nell’autunno scorso aveva già portato preoccupazione non solo sui mercati, ma anche sull’economia reale. L’accordo raggiunto prevedeva, come noto, un differimento della questione fino alla fine di febbraio e la lentezza dei lavori torna ad agitare le acque.
Lew ha ribadito che se non verrà innalzata la capacità del Governo di prendere a prestito, ad un certo punto molto vicino nel tempo, non sarà possibile venire incontro alle obbligazioni che il governo stesso avrà contratto: in poche parole non sarà più possibile pagare alcunché. In verità il tetto alle capacità di prendere a prestito da parte del governo verrà toccato già venerdì, ma alcune strategie che il Tesoro metterà in atto permetteranno di prendere tempo fino alla fine del mese.
Trascorso questo periodo di emergenza, se non sarà alzato il tetto, gli Stati Uniti finiranno in cosiddetto default tecnico, poiché il Governo avrebbe pure la capacità di ripagare le obbligazioni contratte prendendo a prestito ulteriore denaro, tuttavia manca l’autorizzazione del Congresso che gli permetterebbe di farlo. Un mero ingolfamento tecnico causato da una classe politica poco responsabile.
L’attesa adesso è per mercoledì innanzitutto, quando verrà rilasciato l’indice ISM relativo ai servizi, ma soprattutto per venerdì, quando verranno rese note le statistiche relative alla mercato del lavoro, che resta relativamente molto depresso. Il tasso di disoccupazione, infatti, continua a calare non tanto grazie al ritorno all’impiego delle folte coorti di lavoratori licenziati nel corso della crisi economica, ma soprattutto per via degli scoraggiati, che escono dai radar degli istituti di statistica (gonfiando in modo fittizio il miglioramento del tasso di disoccupazione) e di coloro i quali desidererebbero lavorare full-time, ma trovano posizioni solo a tempo parziale, risultando così sottoccupate.
Se anche tali letture non dovessero risultare soddisfacenti e se i lavori al Congresso dovrebbero continuare a procedere a rilento il mese di febbraio che si è appena aperto potrebbe causare maretta sul mercato, come del resto già avvenuto nel primo pomeriggio di lunedì con gli indici che in seguito all’emissione dell’ISM hanno toccato il minimo delle ultime settimane.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Fine febbraio? Bene allora sappiamo anche quando si innalzeranno il loro tetto di debito: inizio marzo!

Anonimo ha detto...

Me sa che cciai ragione 18.14, loro saa cantano e loro saa a sonano.

Anonimo ha detto...

Si ma qui il problema non è più americano. Li hanno la FED che stampa dollari come se non ci fosse un domani. Qui i cazzi arriveranno tra 2/3 mesi quando ci sarà il crollo del sistema bancario dell'eurozona. Sta arrivando qualcosa senza precedenti ripeto ancora poche settimane. Se nei mercati avete qualche posizione aperta vendete tutto subito. Se proprio dovete investire compratevi valuta estera di nazioni emergenti. Ci sarà uno shock assurdo con una svalutazione del 40/50% . L'euro come è stato creato si dissolverà e lascerà dietro di se milioni di famiglie rovinate. Quando gli organi di vigilanza bancaria europea entreranno in Italia e vedranno decine e decine di miliardi di insolvenza, quel giorno sarà l'inizio della fine. Ovviamente a pagare saranno sempre i soliti noti cioè i cittadini. Mancano poche settimane poi inizierà la vera crisi. Del resto il decreto imu-bankitalia è servito proprio a quello cioè regalare soldi alle banche private (aumentando il capitale di bankitalia) provando a nascondere quello che c'è sotto ma non servirà a nulla. Pensate che inizialmente la richiesta delle banche era 17 miliardi e come abbiamo visto ne hanno ottenuti "solo 7,5".
P.s La prossima a saltare è la Cina

Anonimo ha detto...

@06 febbraio 2014 00:26
See sai quante volte le ho sentite queste profezie? Lascia perdere và,non credere a queste cazzate, l'unica cosa che crollerà sarà la pazienza di operai e artigiani, stufi di essere spremuti e presi per il culo mentre i ricchi saranno più ricchi e i poveri sempre più poveri! Sì,hai ragione, un giorno tutto questo dovrà finire,per forza!Ma non certo fra qualche settimana ...

Anonimo ha detto...

Hai ragione a essere perplesso, ma la mia analisi deriva dal fatto che una situazione cosi drammatica non si era mai verificata. Non è una profezia è un dato di fatto, guarda l'andamento degli indici nell'ultima settimana, Draghi a breve taglierà i tassi allo 0% cosa vuole ottenere in quel modo? C'è una crisi di liquidità senza precedenti e lo sai da dove andranno a prendere i soldi per coprire le loro cazzate?? Ti dico solo che il risparmio privato detenuto dai cittadini italiani ammonta a circa 6000 miliardi di euro. Da questo si deduce che prima o poi arriverà una mega patrimoniale. Il progetto di ripagare il debito pubblico con i risparmi privati è una vecchia storia e fidati che faranno cosi.
La crisi per cittadini e imprese si aggraverà in modo pazzesco,mentre per i burattinai del potere sarà un ennesima occasione per specularci sopra

Anonimo ha detto...

Beh, comunque se ti fa piacere saperlo , e nel caso avessi ragione, io è da un bel pò che mi tengo i soldini nel salvadanaio di casa. Facciano pure!

 


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