Nigel Farage: «L’Unione europea ha le mani insanguinate per la crisi in Ucraina»

«L’Unione europea ha le mani insanguinate per la crisi in Ucraina» Parole di fuoco quelle pronunciate da Nigel Farage, il leader del partito euroscettico britannico (Ukip), alla fine del dibattito tv che lo ha contrapposto al vicepremier libdem Nick Clegg. La sua dichiarazione ha scatenato forti reazioni nel mondo politico britannico, a partire dal premier David Cameron,
secondo cui le responsabilità di quanto accaduto nella crisi sono della Russia e dei sostenitori di Mosca in Crimea. Farage mercoledì sera, nel primo di due confronti televisivi nella campagna per le europee che si terranno il prossimo maggio, ha affermato che il governo di Londra ha incoraggiato la Ue a portare avanti un piano «imperialista ed espansionista, per aver dato false speranze a un gruppo di persone in Ucraina» che hanno rovesciato il loro leader eletto. «Questo ha provocato la reazione di Putin – ha aggiunto – Ritengo che l’Unione europea, francamente, abbia le mani insanguinate per quanto riguarda l’Ucraina». Nel corso di un intervento radiofonico, Clegg ha fortemente criticato Farage, dicendosi scioccato dalle sue parole, e aggiungendo che il leader Ukip sta dalla parte di Putin. Intanto si apprende che, come da copione, l’ex pasionaria della rivoluzione arancione Iulia Timoshenko si candida alle presidenziali ucraine del prossimo 25 maggio. Lo ha annunciato la stessa Timoshenko in una conferenza stampa a Kiev. L’Ucraina deve stringere la cinghia per evitare la bancarotta e rispettare le condizioni richieste dall’Fmi per un prestito biennale da 14-18 miliardi di dollari. Intervenendo in parlamento, il “premier” provvisorio Arseni Iatseniuk, ha proposto le prime misure di austerità, tra cui il congelamento, per quest’anno, del salario minimo e del livello minimo di sussistenza, un aumento del livello di tassazione per i più abbienti e la riduzione del 10% dei dipendenti pubblici in servizio. Intanto ci saranno nuove esercitazioni militari nella regione di Krasnodar, vicino alla Crimea, recentemente annessa da Mosca: il comando del distretto militare della Russia meridionale ha annunciato per questi giorni manovre diurne e notturne dell’aviazione, con 40 voli di caccia sukhoi-25 Smz e 50 lanci di bombe e missili terra-aria. I piloti si addestreranno anche per evitare i sistemi di difesa aerea. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Interfax.

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