MILITARI INVIATI IN CATALOGNA PRIMA DEL VOTO DI SECESSIONE

FONTE: ZEROHEDGE.COM
"Tutto è pronto per il 9 novembre", dice un alto funzionario del governo regionale catalano, mentre la regione si prepara a sfidare sia il governo centrale che la più alta corte del paese andando avanti con una votazione molto contestata,
il prossimo fine settimana, sulla secessione dalla Spagna. E mentre il governo spagnolo non ha ancora specificato a quali conseguenze giuridiche andranno incontro i dirigenti, gli  scrutatori o gli elettori catalani che domenica andranno a votareThe LA Times scrive che Madrid ha dichiarato che migliaia di agenti di polizia della Guardia Civil sono pronti, se necessario, ad andare in Catalogna questo fine settimana.

La Regione della Catalogna nel nord-est della Spagna martedì scorso ha sfidato sia il governo centrale che la più alta corte del paese confermando per questo fine settimana un voto molto contestato pro o contro la secessione dalla Spagna.

Ore prima, la Corte Costituzionale spagnola aveva ordinato alla Catalogna di congelare i suoi piani per il voto sull' indipendenza, programmato per domenica. Era la seconda volta che un giudice emetteva un ordine che concordava con Madrid nel considerare illegale qualsiasi votazione sull'indipendenza catalana.
 

Ma i leaders catalani avevano detto che non sarebbero tornati indietro.
"Tutto è pronto per il 9 novembre" ha detto in una conferenza stampa Francesc Homs, portavoce del governo regionale catalano:  " Stiamo confermando un processo partecipativo Non avremmo potuto dirlo più chiaramente - e andremo avanti indipendentemente dalle conseguenze." 


Homs ha detto che il governo catalano vuole inviare alla Corte Costituzionale una citazione in giudizio per il governo centrale "per aver attentato al diritto ... alla libertà di parola."
Il governo spagnolo non ha ancora specificato a quali conseguenze giuridiche andranno incontro i dirigenti, gli  scrutatori o gli elettori catalani che domenica andranno a votare. Ma Madrid ha dichiarato che migliaia di agenti di polizia della Guardia Civil sono pronti, se necessario, ad andare in Catalogna il prossimo fine settimana.

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 Preocupant presència de combois militars a les carreteres catalanes dies abans del #9N #VolemVotar #SíSí #intimidació pic.twitter.com/lHT2HGA2jn
— Llibertat.cat (@Llibertatcat) November 5, 2014
La presenza di convogli e di mezzi militari sulle strade della Catalogna è stata costante per tutta la giornata. Si sono viste colonne di mezzi militari sulle strade sia a Lleida che a Saragozza, ma anche a Panadella a valle del Llobreta e su altre strade di collegamento.
Ricordiamoci che qualche giorno fa diversi elicotteri militari volavano su alcune zone catalane: cioè un gruppo di sei di elicotteri evidentemente militari sono stati avvistati nelle Vallès Oriental e Vallès Occidental oltre che in diverse parti della zona metropolitana di Barcellona, a Llobregat e a Alt Camp ( ??).

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E allora i giovani francesi sono in rivolta, i poveri si auto-immolano in Bulagria, in Spagna c'è un partito neo-nazista ... e adesso si chiede ai militari di tenere sotto controllo la popolazione ...
deve suonare come un 'grido di aiuto' lanciato per tutti noi.
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C'è una cosa ben più grave che gli americani devono capire, perché la Spagna è solo pochi anni avanti a noi. La questione non è se lo status-quo sarà rovesciato, la domanda è che cosa lo sostituirà. Qualcosa di meglio, o qualcosa di peggio? Dovremo stare attenti a comprendere come potremo riuscire a vivere in un sistema migliore, dopo che questo sarà saltato in aria, e dovremo stare moto attenti a non farci trascinare verso qualcosa che potrebbe essere persino peggiore.
Seguiamo la Spagna da vicino nei prossimi mesi. Sarà come il gabbiano che indica da che parte sta la terra più vicina, per tutto il mondo occidentale.


7 commenti:

Giano ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giano ha detto...

Per quanto riguarda l'ultima frase, direi che la storia pare proprio condannata a ripetersi...

Anonimo ha detto...

Referendum riguardanti secessioni vanno bene e vengono accettati dall'occidente solo se riguardano stati dell'Est. In Occidente non si deve.... E piu' o meno velatamente i militari fanno la loro comparsa come in Spagna cosi' anche nel Territorio Libero di Trieste, dove si reclama liberta'

Anonimo ha detto...

Infatti,perchè i media taciono sul fatto che a Trieste siamo sull'orlo della guerra civile?

Anonimo ha detto...

Caspita non ne sapevo niente di Trieste, ma possibile che per conoscere le notizie vere dalle polpette avvelante del regime bisogna andare su siti alternativi?
Forza Trieste e forza Catalogna!

Anonimo ha detto...

Il prossimo sarà il Veneto, speriamo!

Anonimo ha detto...

La situazione a Trieste é completamente diversa, il Territorio Libero di Trieste e nello specifico la zona A comprendente la finta provincia di Trieste é già uno stato a sé infatti in base al aTdp di Parigi del 1947 l'Italia essendo stato sconfitto perse la sovranità su quel territorio oltre che a quella sulla zona B. Poi con il Memorandum di Londra del 1954 la zona A passò di nuovo sotto l'italia ma con la sola amministrazione civile provvisoria che doveva accompagnare alla sua realizzazione come stato, ma che invece divenne una vera e propria occupazione dove l 'Italia simulò e simula una vera e propria sovranità che é innesistente.. Il Territorio Libero di Trieste non deve secedere da niente, ma deve esserhe costituito attraverso la legalità e al rspetto dei trattati internazionali esistenti.

 


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