Tablet, computer e telefonini, ci stanno trasformando in degli zombie

Con la diffusione degli strumenti digitali diminuisce la memoria, la capacità di orientamento spaziale e la percezione delle relazioni temporali, lo comunicano le ultime ricerche delle neuroscienze. Inoltre, la diminuzione della scrittura manuale limita
il coordinamento percettivo-motorio, crea difficoltà nel rapporto tra pensiero e azione, fino a far sbiadire l’apprendimento. Questa non è solo teoria, lo dimostra un progetto pilota condotto in due scuole di Roma che ha coinvolto 386 studenti di scuola elementare. I bambini della III, IV e V classe sono stati invitati a scrivere in corsivo ogni giorno per quattro mesi, una frase di 4, 5 o 6 righe, in proporzione all’età, e i risultati sono stati sorprendenti, come comunicato da Benedetto Bertecchi, pedagogista e linguista, uno dei promotori dell’esperimento. Con la scrittura manuale, i ragazzi hanno imparato ad usare parole sempre più adatte ed efficaci, con un uso minore di parole per esprimere un concetto, perfezionando inoltre la capacità di elaborazione. Inoltre è migliorata la sintassi e l’ortografia, constatando che la ricerca semplificata della rete aveva appiattito la capacità dei ragazzi. Tablet, computer e telefonini, hanno cambiato il nostro modo di scrivere, di percepire, di apprendere. Prendiamone atto, cercando di non vivere passivamente tutto questo, ma mantenendo una capacità di discriminare che ci consenta di rimanere umani. Altrimenti corriamo un serio rischio di alienarci, ritrovandoci sempre più in uno spazio tempo modificato, nel quale saremo assorbiti perdendo ogni contatto con la realtà. La tecnologia serve, e se usata bene è anche utile, ma siamo poi sicuri che tutta questa abbondanza che ci viene propinata non abbia secondi fini, visto che ormai costa, in proporzione, meno della frutta e della verdura? Una tecnologia che, “purtroppo”, non si mangia, altrimenti avremmo risolto il problema della fame nel mondo. La tecnologia serve ad alienarci, il tempo “vola” quando digitiamo sulle tastiere, e già questo ci potrebbe insospettire, perché il rischio è quello di perdere aspetti importanti della nostra umanità. In questo modo si svellono le nostre radici, le quali non potranno mai essere sostituite da nessuna tecnologia. Non basta, per esempio, sostituire la scrittura manuale con quella digitale per ritrovarsi più evoluti, infatti, secondo me, l’evoluzione è un reale contatto con la vita, aspetto che, questo tipo di tecnologia tende a limitare se non a impedire.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ottimo articolo da approfondire..

Informatica in Azienda ha detto...

Dipendenza dalle Tecnologie nei Bambini

TUO FIGLIO E’ DIPENDENTE DALLE TECNOLOGIE ? Scoprilo con un test :


A questi link trovate tre test per differenti età :

dai 3 ai 6 anni - dai 7 ai 10 anni - dagli 11 anni

http://www.protezionebambini.it

E qui un VIDEO che aiuta i genitori a comprendere il fenomeno ... https://www.youtube.com/watch?v=hmx7mFFw5c8

Anonimo ha detto...

Ohhhhhh ma che dovremmo fare? Tornare a zappare la terra e a giocare a campana? Esistono i computer, esiste la tecnologia, la vita è migliore. Problemi ce ne erano anche duecento anni fa, perché adesso non dovrebbero esserci? Si sa che il troppo stroppia, anche troppa acqua fa male. Ma tutto questo proibizionismo mi sembra esagerato. Io preferirei tenere mio figlio a giocare con i videogiochi piuttosto che vederlo a 13 a drogarsi e scopare (vi assicuro che ormai è ciò che si fa a questa età). La società un tempo ti voleva perfettamente educato e se non seguivi i costumi eri emarginato, anche adesso devi seguire le mode che ti vengono imposte dalla società, non è una novità.

 


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