Mosca, stop consegne di gas a sei paesi europei. Crisi energetica “entro ore”


(WSI) Europa in alert per imminente mancanza di gas naturale. La prossima crisi energetica potrebbe scattare tra qualche ora, causa la dipendenza dalla Russia.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato infatti al colosso energetico Gazprom di interrompere le forniture di gas naturale dirette verso l’Ucraina o che attraversano il paese con l’accusa, stando a un report di Daily Mail, che Kiev starebbe rubando il gas.
Gazprom ha così tagliato le esportazioni all’Europa del 60%, dopo aver interrotto completamente le consegne a sei paesi europei, ovvero alla Bulgaria, alla Grecia, alla Romania, alla Croazia, alla Macedonia e alla Turchia.
Il 40% circa delle esportazioni russe di gas verso l’Europa e la Turchia avviene attraverso la rete ucraina.
Ma, sulla scia della guerra e delle ripetute tensioni tra i due paesi, la Russia, stando a quanto dichiarato da Alexey Miller, CEO di Gazprom, ora ha un piano per trasferire tutte le forniture di gas naturale attraverso una nuova rete che attraversi la Turchia. Miller ha confermato la strategia di Gazprom, più grande fornitore di gas naturale al mondo: 63 miliardi di metri cubi sostituirebbero completamente le consegne che avvengono ora attraverso l’Ucraina, dirottati verso una rete che passerebbe sotto il Mar Nero e attraverserebbe la Turchia.
Maros Sefcovic, vice direttore generale dell’Unione energetica della Commissione europea, si è detto “molto sorpreso” dai commenti di Miller e ha precisato che una rotta turca, senza l’Ucraina, non sarebbe adatta a rifornire di energia l’Europa.
Ma Mosca è ferma. “La decisione è stata presa – ha detto Alexander Novak, ministro russo per l’Energia, in una conferenza stampa a Mosca dopo aver incontrato Sefcovic – Stiamo cercando di diversificare e di eliminare il rischio di paesi inaffidabili che hanno provocato problemi negli ultimi anni, inclusi i consumatori europei”.
E Miller ha affermato: “Abbiamo informato i nostri partner europei, e ora dipende da loro se vogliono contribuire al piano, costruendo infrastrutture iniziando dal confine tra la Turchia e la Grecia”. E ancora: “Non ci sono altre opzioni” se non quella del passaggio turco.


Tratto da: imolaoggi

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco perché ci hanno dirottato verso il GAS: automobili, caldaie, industrie...siamo ormai totalmente dipendenti e chi detiene i rubinetti ci controlla in pieno! Buona fortuna a tutti, e buon camino a legna! Ciao

Anonimo ha detto...

Cosa aspettavate che Putin faceva l'inchino e ci offrisse da bere...ma a noi piace fare gli ammmericani...

Anonimo ha detto...

sinceramente trovo che sia giusto quello che sta facendo visto gli enormi danni che la coalizione europea insieme a quella nord americana li hanno inflitto come risposta a dirette azioni di guerra economica e di esportazioni..tutto sommato anche l'oro dopo un tipo di reazione del genere cosa dovrebbero fare? lo sconto sul gas?investire in europa? essere presenti ad accordi finanziari con paesi che cercano di minarne la stabilita interna? io sono il primo a sostenere che la Russia sia un paese dove ci sono molte cose che potrebbero essere migliorate ma per lo meno non sono uno di quei paesi che vanno a sbandierare le loro truppe in giro per il mondo con la scusa di esportare la democrazia.

Anonimo ha detto...

in previsione di queste più che certe rappresaglie i nostri furbissimi governanti ( non se ne salva neppure uno neanche per sbaglio) hanno pensato di aumentare l' IVA sul pellet dal 10% al 22%cosa si potrebbe ancora dire? andate a scaldarvi in russia voi politici a cui i soldi non mancano mai!!!!!!!!!!!!!!!!!

 


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