MORTALE NEBBIA CHIMICA DA RICADUTA SULL'ITALIA !!!

STUPENDA NEBBIA DA RICADUTA CHIMICA.....non vi meravigliate se i vostri disturbi respiratori non passano..... I composti dello zolfo sono stati suggeriti da alcuni "scienziati" pazzi come "rimedio" al problema del riscaldamento globale:
rilasciati nell'atmosfera dalle eruzioni vulcaniche, essi abbassano le temperature con conseguenze devastanti sugli ecosistemi (diminuzione della luce solare, precipitazioni acide...). 

In realtà i suggerimenti dei fautori della geoingegneria spacciano come progetto per "salvare il pianeta" ciò che è da decenni una criminale attività, basata anche sulla diffusione dei composti dello zolfo nell'ambiente. Ogni volta in cui i servizi meteo preannunciano "innocue velature", “cieli lattiginosi”, "nebbie diffuse", siamo certi che saranno sparsi veleni che provocano disturbi e malattie. Sono veleni che uccidono. Le caligini sulfuree costituiscono uno degli inquinanti più nocivi: l'acido solforico, sotto forma di piogge acide, danneggia il manto fogliare di alberi ed arbusti, acidifica i laghi ed i suoli, causando l'estinzione della fauna ittica e la sterilità del terreno, corrode i monumenti. 

Non solo, i derivati dello zolfo originano l'incremento delle infezioni a carico delle vie respiratorie (bronchite, tracheite, spasmi bronchiali, enfisema, difficoltà respiratorie negli asmatici), malattie cardiache, squilibri comportamentali e nella circolazione del sangue, danni agli occhi ed alle orecchie, al sistema immunitario, al sistema nervoso, ai reni, al fegato, al cervello, disturbi del metabolismo ormonale, reazioni cutanee, senso di soffocamento e crisi respiratorie. Sono anche tra le concause del Parkinson. Le crisi respiratorie talora letali, che colpiscono sia gli uomini sia gli animali, sono divenute purtroppo sempre più frequenti: questi problemi sono dovuti ai composti dello zolfo. Lo zolfo è elemento chimico (S) dal reticolo cristallino rombico. E’ un tipico non metallo, dal comportamento chimico affine a quello del selenio e del tellurio. Nella sua forma nativa, lo zolfo è un solido giallo. E' insolubile in acqua, solubile, invece, in vari solventi organici, specialmente nel solfuro di carbonio. Brucia facilmente a contatto con l'aria, generando biossido (o diossido) di zolfo (si eviti l'obsoleta ed imprecisa dicitura "anidride solforosa") e si combina direttamente con molti metalli o non metalli. Lo zolfo ha numerosi composti: tra i composti ossigenati si possono citare il monossido di zolfo (SO), ottenuto da zolfo e biossido di zolfo sotto l'azione di scariche elettriche, il biossido di zolfo (SO2), composto base per la fabbricazione dell'acido solforico, il triossido di zolfo (SO3), ricavato industrialmente dal biossido di zolfo. L'acido solfidrico o solfuro d'idrogeno è un derivato con grado di ossidazione -2 (H2S): è usato nell'industria come reagente ed ha il caratteristico sentore di uova marce. Un altro composto è l’esafluoruro di zolfo (SF6): è un gas serra potentissimo, giacché ha un potenziale di riscaldamento globale pari a 23.900, cioè una tonnellata di SF6 cagiona un aumento dell’effetto atmosfera pari a quello arrecato da 23.900 tonnellate di biossido di carbonio (CO2)! L’esafluoruro di zolfo è un gas che possiede caratteristiche dielettriche notevoli, perciò è largamente impiegato nei sistemi radar militari (ad esempio, AWACS) come medium per la propagazione delle onde. Attualmente gli standard militari usano esafluoruro di zolfo puro e nessuna alternativa viene proposta. L'esafluoruro di zolfo cattura efficacemente la radiazione infrarossa e, vista la sua relativa inerzia chimica, non viene rimosso velocemente dall'atmosfera terrestre. L’esafluoruro di zolfo è impiegato pure come gas tracciante per lo studio delle peculiarità chimico-fisiche delle nubi. ( da TANKER ENEMY)

1 commento:

Anonimo ha detto...

La cosa assurda è che hanno iniziato a vedersi delle nebbie anche in zone in cui normalmente non ci sono mai state tipo Napoli, Palermo, Genova, Pisa...

 


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