Le microonde: arma contro la biosfera

Le microonde sono irradiazioni dello spettro elettromagnetico comprese tra l’infrarosso e le onde radio. La loro lunghezza d’onda occupa la banda tra 1 mm e 30 cm circa. La loro frequenza varia approssimativamente tra 1 GHz e 300 GHz. Le microonde hanno trovato applicazioni nel campo delle telecomunicazioni satellitari, in particolare per la costruzione di antenne paraboliche con diametro di dimensione limitata. Nel campo dei sistemi radar, esse hanno consentito di ottenere immagini ad alta risoluzione. In elettronica i dispositivi che ne sfruttano le proprietà possono avere dimensioni molto ridotte: in tale ambito, le microonde sono usate in amplificatori e rilevatori a basso rumore di fondo.


Tra i congegni tecnologici più diffusi che funzionano per mezzo di queste radiazioni, noto è il forno a microonde in cui si impiegano emissioni della lunghezza di un decimetro. Questo elettrodomestico è costituito da un contenitore chiuso e schermato verso l’esterno in cui viene prodotto, tramite un magnetron, un campo elettrodinamico con frequenza di circa 2,5 GHz. L’azione del campo provoca il riscaldamento (alimenti e contenitori non metallici) collocati all’interno, mentre i materiali conduttori e gli isolanti perfetti non subiscono riscaldamento.

A differenza di quanto avviene con i metodi di riscaldamento tradizionali con cui la temperatura comincia a crescere dagli strati superficiali per poi estendersi verso il centro, il forno a microonde aumenta i valori termici in modo omogeneo in tutto il materiale irradiato. Il calore ottenuto con tale apparecchiatura è il risultato dell’agitazione delle molecole del cibo: le molecole appunto, sotto l’azione delle onde, si muovono e collidono molto velocemente. L’energia cinetica si trasforma in energia termica.

Il magnetron è un tubo elettronico generatore di oscillazioni ad altissima frequenza (tra 1.000 e 25.000 MHz) e di rilevante potenza (alcuni MW). Il tipo più comune consiste di un tubo a due elettrodi cilindrici coassiali. Di questi il catodo è costituito da un cilindro cavo conduttore che contiene il filamento riscaldatore e che fornisce alla superficie ricoperta di ossido di bario, una forte corrente per emissione termoelettronica. L’anodo è un cilindro di rame di grosso spessore che alloggia il catodo, dal quale è separato mediante lo spazio di interazione. L’anodo è percorso da fori cilindrici paralleli al proprio asse che comunicano con lo spazio di interazione mediante fenditure e che funzionano da risonatori. Il trasferimento dell’energia all’esterno avviene mediante una spira. L’insieme degli elettrodi è sistemato tra le espansioni polari di un potente magnete permanente o di un elettromagnete che produce un campo magnetico. Tra anodo e catodo, è applicata una differenza positiva di potenziale. Gli elettroni emessi dal catodo sotto l’azione dei campi elettromagnetici agenti nello spazio di interazione tendono a riunirsi in fasci disposti radialmente ed a ruotare ad altissima velocità attorno al centro del tubo. Passando davanti alle fenditure dei risonatori, cedono a questi energia e vi mantengono un’oscillazione permanente.

Recentemente è stata messa a punto una tecnologia che usa le microonde per scindere l’idrogeno dall’ossigeno nelle molecole d’acqua. L’estate scorsa John Kanzius, pensionato e ricercatore della Pennsylvania, ha compiuto un’interessante scoperta: “Afflitto dal cancro, il sessantatreenne Kanzius era alla ricerca di una nuova cura per la sua malattia. Appassionato di fisica, di onde radio e di nanotecnologie, un bel giorno, nel piccolo laboratorio di casa, ha cercato di separare l’acqua marina dal sale con un generatore di onde radio, nella speranza di trovare un modo per danneggiare le cellule cancerogene senza compromettere l’integrità di quelle sane. Con sua enorme sorpresa, l’acqua nella provetta – o meglio l’idrogeno contenuto in essa – ha preso immediatamente fuoco, generando una fiamma in grado di superare i 1.700 gradi centigradi. […]

Stando a quanto riportato dal quotidiano Pittsburgh Post-Gazette e dal sito della C.B.S., una risposta è arrivata da ricercatori della Penn State University. Il chimico Rustum Roy ha confermato quanto aveva già visto alcuni giorni prima proprio a casa di Kanzius. L’onda radio, ha spiegato, con la sua capacità di rompere i legami molecolari (ovvero di scindere l’ossigeno dall’idrogeno), genera una combustione. […] “Una volta incendiato, l’idrogeno brucia finché rimane esposto alle frequenze”. Si tratta dunque della “più grande scoperta scientifica nel campo dell’acqua degli ultimi cent’anni”, ha concluso il ricercatore.

Le potenzialità sono enormi, ma serve tempo e, soprattutto, denaro, per condurre nuove ricerche. Gli scienziati, infatti, devono ancora capire se l’energia prodotta dall’idrogeno dell’acqua di mare possa bastare per alimentare un’automobile o altre autovetture di grossa cilindrata. Per questo, il ricercatore incontrerà i funzionari del Dipartimento Federale per l’Energia e quello della Difesa a Washington, dove cercherà di ottenere nuovi fondi statali per la ricerca”.


Secondo il ricercatore Tom Sutter, i due elementi dell’acqua possono combinarsi e riverberarsi contro un quarzo piezoelettrico, le cui emissioni elettriche alimentano il magnetron. In questo modo si produce energia termica ed elettrica. Secondo Sutter, molti pittogrammi nei campi di grano raffigurano dei magnetron: essi codificherebbero un sistema per la produzione di energia. Già tre anni fa, chi scrive intuì che alcuni agroglifi inerivano ai campi magnetici, in particolar modo il celebre pittogramma di Avesbury. Siamo forse vicini alla comprensione del nesso tra onde elettromagnetiche, quarzo ed ossido di bario, “protagonisti” delle irrorazioni chimiche e delle irradiazioni attuate con sistemi di antenne.

Questa sinergia tra onde ed elementi chimici, come ritiene anche il meteorologo californiano Scott Stevens, è presumibilmente all’origine di anomalie di vario tipo: nubi dalle forme grottesche, innaturali, improvviso disfacimento di cumuli, aumento repentino delle temperature, inaridimento della pelle [Si rileva un particolare fenomeno di invecchiamento cutaneo più veloce del normale in pazienti sottoposti ad osservazione e non ci fermiamo solo a livello della cute, ma anche a livello muscolare e quindi, è ipotizzabile, anche degli organi interni.] anche tra persone giovani e che non sono amanti dell’abbronzatura. Da non trascurare la sgradevole sensazione che molti provano di essere all’interno di un forno… a microonde. Spesso il cielo sembra una superficie che riflette la luce sicché anche quando il sole è offuscato dalla patina chimica, i suoi raggi abbagliano. L’emissione di campi elettromagnetici artificiali influisce anche sul volo dei migratori che, per orientarsi, usano il magnetismo terrestre nonché sui cetacei. In quest’ultimo caso, è dimostrato che balene e delfini perdono l’orientamento a causa dei radar di sommergibili e navi. Le microonde sono adoperate anche nei sistemi radar.

Se le emissioni radio scindono il legame tra l’ossigeno e l’idrogeno nella molecola dell’acqua, i sistemi che emettono microonde, possono essere impiegati per ridurre l’umidità, anche senza ricorrere ad elementi chimiciad hoc? Questo spiegherebbe per quale motivo i valori igrometrici risultino sovente inferiori alle medie stagionali registrate in passato, pur in assenza di chemtrails. La scorsa estate, nelle diverse regioni italiane, si è rivelata piuttosto asciutta (i disinformatori dovrebbero spiegare come sia possibile, in tali condizioni, la formazione di contrails) oltre che, come è ovvio, poverissima di precipitazioni pure nel mese di agosto, mese un tempo in cui si scatenavano frequenti acquazzoni e temporali. Sappiamo che gli apparati progettati e costruiti ufficialmente per lo studio (sic) della troposfera e della ionosfera, in realtà propagano impulsi di differente frequenza e lunghezza, nell’ambito della trasmissione di segnali a fini militari, per lo stordimento mentale della popolazione e per arrecare danni alle strutture cellulari degli organismi viventi. Tuttavia le radiofrequenze potrebbero anche essere uno strumento di modificazione meteorologica: ancora una volta rileviamo una perfetta, diabolica sinergia tra impianti che irradiano onde e scie velenose. La modificazione meteorologica deve essere intesa soprattutto come presupposto per la creazione di un medium atmosferico elettroconduttivo, simile al plasma, quindi ionizzato.

Nell’articolo di Luigi Bignami, intitolato Dieci milioni di dollari agli esperimenti di Jurg Keller, si mettono in correlazione campi elettromagnetici e manipolazione meteorologica.

“La novità rispetto ad altri tentativi è che non servono nuvole, ma si agisce sulle molecole. L’Australia lancia il progetto. Pioggia di critiche della comunità scientifica: rischioso e forse inutile.

Va subito detto che quanto proposto dal governo australiano ha già trovato un forte dissenso di gran parte della comunità scientifica e dall’Organizzazione Mondiale Meteorologica. Il perché è presto detto: se quanto ipotizzato da un ricercatore australiano, Jurg Keller dell’Università del Queensland diverrà realtà, per la prima volta l’uomo sarà realmente in grado di trasformare il “tempo” a suo piacimento, in particolare sarà in grado di ottenere la pioggia dal cielo sereno. Keller ha già ottenuto un finanziamento di 10 milioni di dollari dal governo dell’Australia, per dare il via ai primi esperimenti.

Con una nuova tecnologia, infatti, lo scienziato tenterà di creare nuvole di pioggia, partendo dal un cielo totalmente privo di nubi e generando ioni (gli ioni sono atomi o molecole a cui è stato tolto un elettrone e diventano così reattivi al punto da cercarsi l’un l’altro) nell’atmosfera. Questa metodologia è totalmente diversa da quelle sperimentate finora, che usano particolari sali che, sparsi nelle nubi, permettono l’aggregazione delle goccioline d’acqua già presenti. Una tecnologia è già usata da lungo tempo in Australia e anche in alcuni Paesi del Medio Oriente, anche se i risultati non sono mai stati molto interessanti.

Spiega Keller: “La ionizzazione dell’aria avverrà attraverso un apparecchio posto a terra che darà modo alle molecole del vapore acqueo presenti naturalmente nell’atmosfera di attirarsi l’un l’altra. Ad un certo punto saranno le molecole stesse ad unirsi tra loro come avviene normalmente e da ciò si creeranno le nubi e quindi le piogge”. Al momento non si sa nulla della macchina in grado di ionizzare l’aria, ma si pensa che sia un sistema che produce dei campi elettrici nell’aria. La metodologia non è del tutto nuova a livello teorico, in quanto già nel passato se ne parlò in Russia, ma ufficialmente sembra che non sia mai stata sperimentata”.

Sebbene qualche verità cominci a filtrare solo da pochi mesi, è assodato che, da decenni, sono svolte funeste sperimentazioni ed eseguite diaboliche operazioni per manipolare i fenomeni atmosferici con onde di diversa lunghezza, frequenza ed intensità. Inquietanti aloni, arcobaleni chimici che precedono disastrosi terremoti, valori di umidità bassi in modo anomalo, alta pressione e concomitante copertura nuvolosa, accelerazione del processo di scioglimento dei ghiacciai e del pack, almeno in alcune aree… sono tutte manifestazioni che paiono riconducibili ad una pesante attività chimica ed elettromagnetica che, tra l’altro, si associa ai cambiamenti naturali: aumento dell’attività solare, indebolimento del campo magnetico terrestre, presunta variazione della risonanza di cavità Schumann.

E’ solo una coincidenza se bario e quarzo sono elementi rintracciati sin dagli inizi delle operazioni clandestine di aerosol? In qualche modo, si crea un’interazione con i campi elettrodinamici. Non dimentichiamo che il bario è un superconduttore: che cosa pensiamo possa condurre? Nel 1986 i fisici Alex Muller e Georg Bednorz, del laboratorio di ricerca I.B.M. di Zurigo riuscirono a trasportare energia elettrica, con una dispersione minima di calore, usando per la prima volta una sostanza contenente ceramica a base di bario, rame e lantanio, ottenendo una superconduzione a circa 30 gradi sopra lo zero assoluto.

Non bisogna dimenticare che il D.N.A. umano ha una frequenza di 150 MHz: si trova quindi nella banda della tecnologia delle telecomunicazioni. E’ dunque possibile una deleteria sovrapposizione tra campi magnetici artificiali e naturali. Ricordato anche questo collegamento, si comincia a comprendere perché l’atmosfera è diventata un gigantesco forno, un forno… a microonde.

Sul tema in esame, così si esprime il ricercatore indipendente Kafka (pseudonimo): “Noi sappiamo che le scie chimiche sono una miscela di metalli collegati all’attività denominata R.F.M.P. Sappiamo che l’atmosfera è stata trasformata in una sorta di plasma. Riteniamo altresì che essa sia un calderone di morte per gli esseri viventi. Presto o tardi danneggerà la salute di tutti. I seguenti sono i sintomi più diffusi correlati alle irradiazioni di microonde:

• L’equilibro bioelettrico dell’organismo è compromesso ed alterato
• Insonnia
• Aritmie cardiache
• Aumento della pressione sanguigna
• Invecchiamento precoce ed accelerato della pelle
• Tumori
• Problemi alla vista
• Disturbi mentali

Ricordiamo che i radar funzionano in una banda di frequenze compresa tra i 100 MHZ e 100 GHZ: il range tra 1 GHZ e 300 GHZ è quello dei forni a microonde! Gli impianti radar sono giganteschi forni usati per scaldare l’atmosfera, agitare le molecole dei gas in essa contenuti, incidendo, fra le altre cose sugli equilibri di piante, animali ed uomini e ledendo la biosfera?


Qualcuno potrebbe pensare che le armi funzionanti con microonde siano dispositivi recenti, ma non è così. Infatti nello studio intitolato Il Progetto Styx, Bojs scrive: “Le armi, chiamate River Styx, sono state il prototipo delle armi elettromagnetiche americane. Esse usano delle microonde ed hanno la funzione di agire sull’organismo, creando delle degradazioni di ogni tipo. […] Esistono dei documenti che mostrano chiaramente che gli Statunitensi erano ben addentro in queste ricerche già dal 1957 e ciò indica che, malgrado ogni negazione sulle loro conoscenze delle armi elettromagnetiche, il Pentagono e la C.I.A. avevano, al contrario, cominciato il loro sviluppo già agli inizi degli anni 50 del XX secolo. È facile comprendere le ragioni che hanno spinto tutte le amministrazioni implicate a tenere il più grande riserbo su queste diaboliche operazioni. I loro effetti sono altrettanto devastanti quanto quelli delle bombe atomiche; tuttavia esse non sono state che dei prototipi di nuove armi che oggi, quasi mezzo secolo dopo, ci minacciano realmente.

Lowell Ponte, ricercatore del Pentagono, è uno dei pochi scienziati del governo a parlare apertamente dei “progressi” di questa scienza e delle sue applicazioni tecnologiche. Egli conferma l’esistenza di segnali che influenzano il campo magnetico terrestre, le onde stazionarie giganti.

I servizi segreti canadesi accennano al progetto in un dispaccio dell’agosto 1975, parlando “di introduzione di onde elettromagnetiche nella Natura”. È comunque poco. Non si dà alcuna indicazione sulle possibilità di combinare delle onde stazionarie giganti con raggi a microonde capaci di influire sul cervello umano. Inoltre non ci si sofferma sulle microonde che si “fondono” alle armi elettromagnetiche a pulsazione. Tutti questi progetti sono parte della rete, molto sviluppata e sempre segreta, della ricerca sulle armi invisibili.

Joe Delgado, un fisiologo che è appartenuto alla C.I.A., ci avverte: “Quello che ci aspetta è più pericoloso della distruzione nucleare. Le nostre conoscenze sul cervello ci permettono di immaginare il peggior scenario: il pericolo che ci minaccia è quello di intervenire direttamente sulle funzioni cerebrali per manipolarle a nostro piacimento, cioè fare dell’uomo un vero e proprio umanoide senza cervello e coscienza, senza neppure che questi se ne renda conto”.

Delgado ha messo a punto, in collaborazione con alcuni psichiatri, dei procedimenti che permettono di “teleguidare” degli esseri umani tramite segnali radio, con l’aiuto di “pulci” impiantate nel cervello. Le sue teorie sono oggetto di ricerche all’università di Los Angeles, sotto la tutela del Los Alamos Scientific Laboratory.

Il Dr. Ross Adey, un collaboratore di Delgado che lavora sulle nuove tecnologie di controllo cerebrale, afferma di aver ricevuto il prototipo di un apparecchio chiamato LIDA, costruito dai Sovietici. Questo apparecchio è registrato all’Ufficio Americano dei Brevetti con il n° 3.773.049.

È stato concepito in modo tale che può trasmettere a distanza le tre componenti del dolore: il freddo, il calore e l’elettricità. Adey è stato scelto dai Sovietici per introdurre questo progetto nella ricerca statunitense (come è sempre stato U.R.S.S. ed U.S.A. sono segretamente impegnati insieme nei progetti militari di distruzione e controllo delle masse, di là dalle false contrapposizioni divulgate ad arte dai media).

Il più scalmanato tra gli scienziati a voler creare un mondo di zombies è uno psichiatra tra i più stimati negli Stati Uniti, il Dr. Louis Jolyon. Egli è stato un membro influente del progetto M.K.Ultra per la C.I.A. Questo progetto comprendeva delle tecniche di lavaggio del cervello ed è fra i più segreti dell’U.S. Air force. West, sostenuto da Ronald Reagan, allora governatore della California, propose di trasformare una stazione militare in stazione di emissione di microonde. Le proposte di West includevano anche l’impianto di pulci elettroniche nel cervello, il controllo biologico dei cicli mestruali della donna, la castrazione chimica e la sostituzione del sistema penale americano con un controllo psichiatrico. È dall’alto della sua cattedra di psichiatria e del suo posto di direttore dell’Istituto di neuropsichiatria dell’Università di Los Angeles, che West prosegue le sue attività segrete di manipolazione del pensiero. […]

È stupefacente constatare che la C.I.A. finanzi ricerche universitarie per costruire degli apparecchi a microonde capaci di lanciare dei raggi che possono causare un’ipnosi a distanza, facendo penetrare dei desideri o comandi nella testa di un individuo ed in grado di provocare poi anche un’amnesia totale sulla vittima.

I difensori di queste tecniche psichiatriche hanno sempre gravitato nella ristretta cerchia dei presidenti americani. I presidenti Nixon e Ford sono stati consigliati dal Dr. Arnold Hustschnecker, che era stato, nel 1926, allievo dell’Istituto Kaiser Wilhelm finanziato dai nazisti, dove cominciarono le prime ricerche sulla tecnica delle microonde. Il consigliere di Jimmy Carter, lo psichiatra Dr. Peter Bourne, ha trascorso una grande parte della sua carriera nella ricerca della guerra psicologica e delle tecnologie delle microonde. Alcuni giornalisti hanno compiuto un’inchiesta sul potere che costui avrebbe usato per spingere Carter a prendere delle decisioni sorprendenti. Il Dr. West era uno dei collaboratori di Ronald Reagan”.



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